Nuova sfida tecnologica per l’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli. Nasce il Laboratorio di Biomeccatronica, una struttura di ricerca che punta ad esplorare i confini delle tecnologie ingegneristiche applicate alla salute umana. Un posto di rilievo nelle iniziative di questo laboratorio lo occupa la stampa 3D, che permette la realizzazione di oggetti progettati per le specifiche necessità del paziente.
“L’obiettivo di questo laboratorio – dice l’ingegner Fabio Sebastiano, Consigliere Delegato alla Ricerca – è di realizzare prodotti al servizio della neurochirurgia, della neuroriabilitazione e delle neuroscienze in generale. Un campo molto promettente, per cominciare, è quello della protesica. Grazie alle tecnologie 3D, infatti, sarà sempre più possibile realizzare protesi su misura, adattandole alle reali esigenze dei pazienti per il recupero funzionale durante la neuroriabilitazione. Anche per la neurochirurgia le prospettive sono estremamente promettenti. Basta un esempio: durante alcuni interventi neurochirurgici viene rimossa parte della calotta cranica, che quindi viene sterilizzata per essere reimpiantata. Ma molte volte la calotta non può essere recuperata. Così qui punteremo a realizzare un oggetto tridimensionale biocompatibile, che potrà essere posizionato sul cranio del paziente in sostituzione della parte di calotta originaria”.
“Stiamo già lavorando attivamente – spiega l’ingegner Daniele Cafolla, del Laboratorio di Biomeccatronica – nel campo della riabilitazione. Siamo in grado, ad esempio, di scannerizzare in tre dimensioni la mano di un paziente per poi produrre una protesi ad hoc, specificamente studiata per lui. In questo modo potremo ottimizzare i movimenti e le procedure di riabilitazione necessarie per il ripristino della funzionalità, che può essere stata compromessa da un danno cerebrale, come un ictus. Dal punto di vista tecnico il laboratorio è dotato di due stampanti 3D, una a tecnologia DLP, l’altra FDM, mentre in futuro acquisiremo anche stampanti a tecnologia SLA. In generale, il nostro laboratorio può utilizzare materiali molto performanti che, assieme alla possibilità di creare gli oggetti in un ambiente controllato, permettono di realizzare componentistiche particolarmente adatte all’uso biomedicale”.
“Quando parliamo di queste tecnologie – commenta Sebastiano – dobbiamo guardare ad un quadro molto ampio. Grazie a laboratori come il nostro, infatti, si otterranno vantaggi per il Sistema sanitario nazionale perché avremo tempi più rapidi e costi minori in tutti i casi in cui sono necessarie protesi. Lo sforzo che Neuromed sta portando avanti con queste innovazioni è strategico. Operiamo infatti all’interno di un piano di trasferimento tecnologico che parte da sistemi avanzati in ambito industriale per traslarli in applicazioni mediche”.