L’ictus cerebrale o stroke rappresenta uno dei più seri problemi di salute a livello globale, con 15 milioni di casi ogni anno nel mondo. Delle persone colpite, 5 milioni andranno incontro a morte mentre altri 5 potranno riportare una disabilità permanente.
Nel campo di questa grave patologia, grazie ai finanziamenti 5 x mille, l’I.R.C.C.S. Neuromed sta aprendo nuove strade per la prevenzione e la terapia. In particolare, i ricercatori e clinici del Dipartimento di Epidemiologia e prevenzione hanno potuto individuare nuove strategie di valutazione che potranno portare all’individuazione delle persone più a rischio, in modo da mettere in grado i medici di avviare strategie di prevenzione più incisive e mirate.
Allo stesso tempo, il Dipartimento di Neurologia ha approfondito metodi innovativi per la riabilitazione dei pazienti colpiti, soprattutto con la valutazione della cosiddetta “plasticità neuronale”, in grado di indicare la capacità di recupero da parte del sistema nervoso del singolo paziente colpito da ictus. Queste informazioni potranno essere fondamentali per guidare il percorso riabilitativo secondo il concetto di medicina personalizzata.
Nell’ottica di una ricerca traslazionale, capace di collegare strettamente il laboratorio con la clinica, l’Unità di Ipertensione Arteriosa, Dipartimento di Angiocardioneurologia, ha esplorato il ruolo che i mitocondri, organelli responsabili della produzione di energia nelle cellule, hanno nell’ictus cerebrale. Alterazioni nel loro metabolismo (“disfunzione mitocondriale”) portano a un aumento dello stress ossidativo cellulare, una condizione correlata a diverse patologie tra le quali proprio lo stroke. La conoscenza di questi meccanismi potrà portare non solo a una prevenzione più efficace, ma anche a terapie rivolte specificamente al mantenimento della salute dei mitocondri.
