19 incontri Fad gratuiti per la tua formazione continua programmati dal 15/01/2024 al 10/06/2024
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La cascata neuroinfiammatoria è ormai riconosciuta come una componente chiave della eziopatogenesi di diversi disturbi neurologici, tra cui la sclerosi multipla (SM), lo spetto della neuromielite ottica (NMOSD), la malattia di Alzheimer (AD), la malattia di Parkinson (PD), la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la malattia di Huntington (HD), l’ictus, l’emicrania, l’epilessia e i disturbi del sonno. Numerosi studi hanno anche confermato l’associazione tra neuroinfiammazione e depressione, ansia e altri disturbi psichiatrici, in particolare quelli resistenti alla terapia medica convenzionale.
La neuroinfiammazione, mediata dalla immunità innata e adattativa, coinvolge diverse componenti cellulari e molecolari quali la glia, le citochine, le chemochine, i fattori di crescita e può regolare ogni fase della neurogenesi, della formazione della mielina, della trasmissione sinaptica e della plasticità adattativa e maladattativa del cervello. Alla base delle ricadute cliniche della SM e della NMOSD, ma anche della progressione clinica e del decadimento cognitivo di numerose altre malattie neurologiche e psichiatriche, si realizza una relazione intima e complessa tra processi infiammatori, alterazione sinaptica e neurodegenerazione. Alcune di tali interazioni sembrano essere condivise in distinte malattie, mentre altre sembrano specifiche per i diversi disordini.
L’infiammazione sembra anche regolare le manifestazioni cliniche delle diverse malattie. Per esempio, i disturbi dell’umore nella SM, inizialmente considerati come di natura unicamente reattiva alla disabilità fisica, hanno al contrario una origine più complessa che coinvolge i mediatori dell’infiammazione. Allo stesso modo, i disturbi cognitivi sembrano essere in parte indipendenti dal danno strutturale del cervello. Infatti, l’associazione tra i valori liquorali di specifiche citochine proinfiammatorie e le prestazioni neuropsicologiche ed emozionali dei pazienti mostra come sia la neuroinfiammazione subclinica a correlare con il profilo psicometrico e cognitivo in diversi disordini e l’accumulo di alcune citochine nel liquor potrebbe persino anticipare l’attività infiammatoria visibile alla risonanza magnetica.
Lo studio della neuroinfiammazione nelle diverse malattie neurologiche e psichiatriche rappresenta pertanto un campo di notevole interesse scientifico e clinico, meritevole di continuo aggiornamento a causa della enorme quantità di letteratura prodotta negli ultimi anni e della sempre più sentita necessità dei neurologi, psichiatri, neuropsichiatri, psicologi e ricercatori in neuroscienze cliniche e sperimentali di familiarizzare con complessi concetti di immunologia.
- Orari: Tutti gli incontri si terranno dalle ore 18.30 alle ore 20.30
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