Chirurgia Vascolare ed Endovascolare
CHIRURGIA VASCOLARE ED ENDOVASCOLARE
La chirurgia vascolare, negli ultimi anni, ha avuto un radicale cambiamento nelle metodiche e negli approcci. Dopo anni di chirurgia a cielo aperto, con approcci invasivi e vie d’ingresso extravascolari, ci si è resi conto che i vasi arteriosi e venosi sono come dei condotti, dei tubi, che posso essere navigati come si fa con i fiumi.
Si è passati all’era endovascolare, in cui si accede ad uno dei vasi vicini alla pelle con tubi, cateteri, fili chiamati guide che ci consentono di navigare in tutti i distretti venosi ed arteriosi. Lo sviluppo dei materiali ha prodotto protesi, stent e palloni per dilatazione sempre più performanti ed efficaci.
Oggi circa l’80% della patologia vascolare è trattata con queste tecniche.
Tale visione ci consente di avere degli approcci mininvasivi e personalizzati (studiati su ogni singolo paziente).
I tempi di degenza sono ridotti a pochi giorni, i pazienti si alzano e tornano alle normali attività immediatamente con tempi di recupero celeri.
Le patologie trattate in chirurgia vascolare ed endovascolare sono:
- Stenosi carotidee:
la tecnica di stent carotideo consiste nell’introdurre in anestesia locale un tubicino nell’inguine del paziente. Tramite questo accesso si posiziona uno stent in arteria carotide interna e si chiede al paziente di collaborare durante tutto l’intervento perché è sveglio , non sedato. Non necessita l’applicazione di punti di sutura, ma l’inserimento è per via percutanea.
Anestesia: locale
Tempo medio di intervento: 20-60 min
Tempo medio di ricovero: 3gg
L’endoarteriectomia carotideaè una tecnica definita classica. Consiste ne rimuovere completamente la placca con un piccolo taglio al collo. Si esegue in anestesia locale o generale. Nella nostra struttura da anni viene eseguita in anestesia generale con il controllo dei potenziali evocati motori e sensitivi durante tutto l’intervento. Questo approccio ci consente 2 vantaggi: la serenità del paziente che non partecipa da sveglio alle manovre di trazione sul collo e il controllo della vitalità del cervello durante la chiusura della carotide. Infatti a paziente addormentato il tessuto celebrale viene posto in neuroprotezione e sopporta meglio la fase critica del clampaggio della carotide. Questo tipo di intervento risulta fondamentale nei pazienti che hanno già avuto una ischemia celebrale o ictus e nei pazienti operati in urgenza.
Anestesia: locale o generale
Tempo medio d’intervento: 90min
Tempo medio del ricovero: 4gg
- Aneurisma aorta addominale e toracica:
vengono trattate le dilatazioni di queste arterie posizionando una protesi che naviga dall’inguine fin dentro la pancia o il torace del paziente. La protesi è come un tubo che , giunto nel punto di rilascio , si apre e si aggancia all’arteria con degli stent e degli uncini. Il torrente ematico proveniente dal cuore scorre a quel punto nel nuovo tubo senza riempire più l’aneurisma che viene così escluso. L’intervento è effettuato a paziente sveglio ,eccetto alcune procedure più complesse. In genere è necessaria una piccola incisione di pochi cm all’inguine per il passaggio delle protesi. L’intervento di chirurgia tradizionale prevede una incisione sulla pancia chiamata laparotomia. È un intervento più invasivo con complicanze maggiori, sia vascolari che addominali. L’intervento a cielo aperto prevede una o più giornate di permanenza in terapia intensiva. Oggi è riservato ai pazienti non operabili con tecnica endovascolare.
Anestesia: locoregionale o generale
Tempo medio d’intervento: 90-120min
Tempo medio di ricovero: 5gg
- Aneurismi viscerali:
sono dilatazioni delle arterie addominali che irrorano gli organi quali il fegato, la milza e l’intestino. Gli aneurismi vengono trattati con delle spirali metalliche rilasciate da un piccolo tubicino che entra nell’inguine e arriva sin dentro l’aneurisma. Alcune volte è necessario impiantare delle protesi che consentono di mantenere pervio il vaso.
Anestesia: Locale
Tempo medio d’intervento: 20-40min
Tempo medio di ricovero: 3-5gg
- Occlusioni arteriose aorto-iliache-femorali-poplitee (Arteriopatia cronica ostruttiva) ed aneurismi arteriosi periferici ( Aneurisma popliteo):
in questa classe rientrano tutte le dilatazioni delle arterie degli arti inferiori e le occlusioni che si verificano nei pazienti con quadri clinici molto variabili che partono dalla claudicatio, ossia il dolore che il paziente sente alla gamba dopo aver percorso uno spazio di alcuni metri, ed arrivano alla ischemia ed alla gangrena del piede con rischio di perdita d’arto. In questo campo la chirurgia vascolare ha fatto passi enormi. Inserendo dei tubi all’inguine o al braccio, è possibile navigare con guide e cateteri anche in arterie ormai chiuse. Si possono posizionare stent o palloni per allargare questi vasi. Si rilasciano farmaci direttamente in loco o si usano sistemi di aspirazione e fresatura per asportare placche direttamente dai cateteri inseriti. È possibile rompere le placche con onde d’urto come i calcoli renali. La cosa più affascinante in queste metodiche è l’evoluzione dei materiali che giorno dopo giorno tecnologicamente migliorano al passo con le nuove scoperte.
Seppur in maniera ridotta rispetto al passato, oggi, il 20% delle rivascolarizzazioni è eseguita con tecnica classica. In questi casi, si impiantano nuovi tubi in materiale protesico o biologico al posto dell’arteria ostruita. Si eseguono dei by pass o pontage, come dicono i francesi. Uno dei materiali più duraturi nel tempo è la safena autologa. In questi casi si asporta una vena dallo stesso paziente, si gira per invertire il suo flusso e si impianta al posta dell’arteria occlusa o dilatata.
Anestesia: locale
Tempo medio d’intervento: 60-120min
Tempo medio ricovero: 3gg
- Piede diabetico e chirurgica rigenerativa :
Questa categoria di persone merita un capitolo a parte. Il piede diabetico non è un piede vascolare, ma presenta dei quadri tipici di neuropatia che non consentono al paziente di avere sensibilità al piede. Le lesioni iniziano con una rottura da trauma della pelle. Le ostruzioni vascolari, che tipicamente interessano le arterie sotto il ginocchio, non consentono alla pelle di rimarginarsi. Qui interviene la chirurgia vascolare, che con le sue guide, cateteri e palloni consente di riaprire i vasi ostruiti fin dentro le dita del piede, portare più ossigeno e antibiotici fino alla sua guarigione. Sono i pazienti che richiedono dal punto di vista tecnico la maggiore esperienza e affidabilità dell’operatore. Rivascolarizzare soltanto questi pazienti non sempre è sufficienti. Accanto alla riapertura dei vasi è necessario mettere in atto delle terapie rigenerative.
Nella nostra struttura vengono trasposti tessuti cutanei dalla coscia o dall’addome fino al piede per sostituire o coprire la parte lesionata. Negli ultimi anni, un grosso sviluppo lo ha avuto la chirurgia rigenerativa che consiste nel trasformare le zone del piede in vere e proprie cell factory. Vengono prelevate ed impiantate al piede cellule staminali, mononucleate o sostanze e proteine prodotte dallo stesso paziente (PRP). Il loro effetto è spesso imponente. Riusciamo a rigenerare vaste aree ed a restituire le funzioni deambulatorie efficienti. Evitare di amputare un arto è un vantaggio non solo psicologico per il paziente, ma crea un vantaggio per la società e per tutti i familiari che devono accudirlo.
Questa patologia richiede molto impegno ed attenzione, ricoveri ripetuti e follow up impegnativi con una dedizione particolare anche alla gestione post guarigione per i plantari e le scarpe che i pazienti devono utilizzare per evitare le recidive.
Presso la nostra struttura seguiamo questi processi dall’inizio alla fine.
Anestesia: locale
Tempo medio d’intervento: 60-120min
Tempo medio di ricovero: 3-5gg
- Chirurgia venosa e vene varicose:
Anche questa branca della patologia vascolare è stata colonizzata dagli interventi endovascolari. Le tecniche utilizzate sono due. La termoablazione e la scleromousse. Entrambe le tecniche consentono di trattare le varici occludendole con una tecnica fisica nel primo caso e chimica nel secondo. Gli interventi si avvalgono dell’utilizzo dell’ecocolordoppler che consente di individuare il vaso da trattare e introdurre i nostri dispositivi selettivamente solo dove interessa. Anche l’anestesia è eseguita tramite l’ecografo solo nel punto di trattamento, lasciando il resto della gamba sveglia e pienamente funzionante alla fine dell’intervento. Il paziente, infatti, indossata la calza alla fine dell’intervento, si alza e ritorna al proprio domicilio senza ricovero o stazionamenti in reparto.
È una chirurgia in day surgery.
Alcuni pazienti, in particolare per quadri anatomici molto complessi o per le recidive post intervento, vengono sottoposti alla chirurgia classica che consiste in un taglio all’inguine per legare le vene in profondità e alcuni piccoli tagli lungo la gamba.
Anestesia: locale
Tempo medio d’intervento: 20-40min
Tempo medio di ricovero: 2-3 ore
- Chirurgia del varicocele maschile e femminile:
questo quadro clinico è spesso sottostimano. È dovuto all’incontinenza e la dilatazione delle vene che drenano i testicoli e le ovaie. La clinica tra uomo e donna è molto diversa. Nell’uomo provoca dolore e tensione testicolare associata a ipo o infertilità temporanea. Si scopre per caso o a seguito di uno spermiogramma. Nella donna causa dolori addominali che aumentano durante il ciclo mestruale, può portare a dolori vaginali e durante i rapporti sessuali.
Il trattamento consiste nell’iniettare sostanze sclerosanti o spirali all’interno delle vene dilatate tramite un cateterino che, in anestesia locale, viene posizionato al braccio come una flebo. Si segue il percorso tramite un angiografo fino alla vena da trattare e li si inetta la sostanza sclerosante. Non prevede ricovero ed è totalmente indolore per il paziente.
Anestesia: locale
Tempo medio d’intervento: 20 min
Tempo medio di ricovero: 3 ore
Servizi offerti dal reparto di chirurgia vascolare ed endovascolare:
- Ecocolordoppler venoso / arterioso arti inferiori, superiori e TSA
- Visite specialistiche di chirurgia vascolare ed angiologia
- Ricovero in reparto specialistico con personale dedicato (tutte le camere sono provviste di bagno e televisore in camera)
- Il reparto ha la possibilità di organizzare posti letto di subintensiva con infermiere dedicato, monitor centralizzato e rianimatore su richiesta direttamente al letto del paziente
- La chirurgia vascolare utilizza una sala operatoria dedicata e una sala ibrida per interventi endovascolari ad alta complessità
Per attivare il percorso per l’accesso ai servizi è sufficiente prenotare una visita in convezione o in solvenza presso il centralino del CUP o il servizio di prenotazione ON LINE.
RESPONSABILE
CHIRURGIA VASCOLARE ED ENDOVASCOLARE
Dott. Enrico Cappello
EQUIPE MEDICA
Dott. Vincenzo Carrieri
Dott. Domenico Cecere
Dott. Salvatore Fabozzi
Contatti di reparto
- Tel. 0865.929288/ 588
Segreteria di reparto:
- Tel. 0865.929584
- email: chirurgiavascolare@neuromed.it